Primo Venus Flyby
Bepicolombo ha effettuato con successo il passaggio ravvicinato con il pianeta Venere il 15 Ottobre 2020 alle ore 03:58 UTC (con una minima distanza di ~10720 km).
La sonda operativa e funzionante ha centrato perfettamente la traiettoria prestabilita e acquisito correttamente i dati dagli strumenti accesidurante questa fase.
La MCAM 2 (MTM Monitoring Camera 2), poche ore dopo il passaggio ha inviato a Terra questa foto del disco di Venere, scattata poco dopo aver superato il punto di minima distanza.
credit: ESA http://www.esa.int/ESA_Multimedia/Images/2020/10/BepiColombo_images_Venus_during_close_approach
La sonda si è trovata alla minima distanza di 10720 km sopra la sua superficie sorvolando il terminatore, il 15 Ottobre 2020 alle 03:58 UTC.
La traiettoria del primo flyby a Venere è mostrata qui sotto. La sonda si è avvicinata a Venere dalla direzione del Sole (sulla destra nell’immagine) con una velocità (rispetto a Venere) di 8.3 km/s, e ha raggiunto la minima distanza di 10720 km sopra la sua superficie quando si trovava sul suo fianco, sorvolando il terminatore di Venere (la sua 'sera'), il 15 Ottobre 2020 alle 03:58 UTC.
Più o meno alla stessa ora, la sonda ha attraversato il“bow shock” (ossia la zona in cui comincia l’interazione tra il vento solare e l’ambiente planetario), e di seguitola “magnetosheath” e le diverse zone di plasma planetario per entrare nella coda magnetica, elongata nella direzione anti-solare e dove è rimasta per tutto il giorno successivo per uscire, infine, nuovamente nel vento solare
Considerando la traiettoria di BepiColombo per questo passaggio a Venere, la strumentazione di bordo (ottimizzata, lo ricordiamo, per essere operativa nell’ambiente mercuriano, ben diverso da quello venusiano) ha raccolto dati importanti su due tematiche fondamentali riguardanti l’atmosfera e la magnetosfera di Venere:
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L’atmosfera: L’atmosfera di Venere, pur avendo caratteristiche molto più estreme di quelle terrestri per pressione e composizione, è in realtà meno estesa. La sua composizione chimica è molto complessa, comprende per lo più acido e studi recenti hanno addirittura rilevato la presenza di fosfina molecola che in genere è associata ad attività biologica.
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La magnetosfera (indotta): in assenza di un campo magnetico intrinseco che lo protegga, l’atmosfera di Venere interagisce direttamente con il vento solare, la radiazione e il campo magnetico interplanetario, e crea una complessa popolazione di particelle ionizzate e campi magnetici indotti.
Nei due grafici di seguito, si possono vedere invece le durate delle operazioni di misura per i diversi strumenti, nelle 2 ore e 30 minuti attorno al momento di ‘Closest Approach’ CA (in alto), e nei 6 giorni (in basso) attorno al CA, rispettivamente. Sono segnati anche (linee rosse verticali) i momenti attesi di attraversamento del ‘bow shock’ e dell’ ‘ion-composition boundary’.
La lista degli strumenti operativi ha riguardato quindi:
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per MPO: ISA, MERTIS, MGNS, MORE, MPO-MAG, PHEBUS, SERENA (PICAM and MIPA sensors), SIXS, BERM
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per MMO: MPPE, MGF, PWI
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per MTM: MCAM 2 ed MCAM 3
Per informazioni più approfondite (in inglese), visitate il sito ESA Cosmos Venus Flyby page